A Gaetano SALERNO
In occasione della festa di commiato
Ristorante "Eden Park" 30/01/1994

Siam qui riuniti amici e parenti,
colleghi in servizio ed a riposo,
tutti gai, felici e sorridenti,
in un ambiente salubre e festoso,
per salutar l'amico Gaetano,
che in questo di ci sfuggirà di mano.

Infatti, lui ha detto addio ai treni,
ai Ci 204 e alle bandiere,
alla controlleria e prova freni,
verifica di scambi e di barriere,
ma il mondo del travaglio non disdegna,
altro lavor l'attende, che lo impegna.

Scatole a frutto, deviatori e prese,
cancelli e fari telecomandati,
il cercafase e qualche altro arnese,
saranno i nuovi oggetti utilizzati,
ma se i clienti son come Santoro,
chiudi bottega e lascia sta il lavoro.

Dotato d'un animo sensibile,
si adegua agli umori del momento:
quel lontano giorno, indescrivibile,
in occasion del mio pensionamento,
è apparso, a dir poco, assai commosso,
col fazzoletto ha pianto a più non posso.

Come si può scordare un tale amico
sincero, affezionato e rispettoso.
Mai scantonò in servizio, per cui dico:
è stato un uomo onesto e laborioso,
sempre presente, fra turni ed intervalli:
però non si facea pestare i calli.

Tu pensionato sei, e d'ora in poi,
farai la fila negli ambulatori:
medici ed analisti saran tuoi
ed interpelli il fior dei professori.
Ma il responso è: niente insaccati,
niente fritti, nè grassi, nè stufati

Se lasci star l'elettrocardiogramma,
e medicine tu non te ne pigli;
se di ogni acciacco non ne fai un dramma,
e metti in pratica questi consigli,
lungi da te saran guai e malanni!
E vai tranquillo hai solo cinquant'anni!

Or ti riconsegniamo alla famiglia,
possa godere un mondo, insieme a loro,
sei molto attivo e noia mai ti piglia.
Tanti auguri per il nuovo lavoro,
però 'na sola cosa non mi garba:
sii giovanile, tagliati sta barba!

Igino Di Tommaso





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