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A Franco SALERNO
Nel giorno della festa di commiato
Mongrassano,
"Agroturismo", 20 aprile 2002
                   
                   
      E' stato assunto in quel compartimento,
dove le pietre si chiamano "sassi".
Foggiato, quindi, nel comportamento
e nel modo di fare, detto prassi,
in uno degli Impianti di Milano,
dove si fanno i calli nella mano.
                   
   

Ma in quell'Impianto non rimase troppo.
Per l'interessamento di qualcuno,
come un puledro prese il galoppo,
e non poté fermarlo più nessuno,
verso il Compartimento più ambìto
e, quindi, a Sapri venne trasferito.

                   
      Ma non finisce qui la sua avventura
perché la vera méta non è questa,
ed, adottando stessa procedura,
a traslocar di nuovo si appresta,
contribuendo, con la sua presenza,
a incrementar l'Impianto di Cosenza.
                   
    Appena giunto, fece una proposta,
al Capo del PiVu Gino Bassano
gli propose, con grande faccia tosta,
di esser preso in forza a Mongrassano:
"Dovevi far" , rispose saggiamente,
"Come Pino ed Emilio, il Dirigente".
                   
      In questi Uffici, ha letto quel cartello,
che recitava "Alt Addok Azway",
e tanto gli è rimasto nel cervello,
che da Cosenza non si è mosso mai.
Finché qualcuno gli ha fatto notare:
"Vuolsi così… e te ne devi andare".
                   
    Salerno ci teneva alla carriera,
e qualità ne aveva per ambirla,
ma poi gli è stata posta la barriera,
forse per fare spazio a qualche "Pirla".
Quindi il copione è sempre lo stesso:
colui che vale non avrà successo.
                   
      Ha svolto le mansioni più svariate,
dal conduttore al Tutor dell'Impianto,
e in tutte le mansioni espletate,
ha operato bene e ha dato tanto,
anche quando svolgeva le funzioni
di fare da paciere con Manconi.
                   
    Al pensionato che, a Capodanno,
gli richiedeva i BiKappaci
lui lo guardava in faccia, e senza affanno,
in confidenza, dicea "Cierreci"
Ma poi, le maniche si rimboccava
e, sull'istante, lo accontentava.
                   
      A chi adottava qualche accorgimento
per realizzare più straordinario,
agiva senza perdere un momento,
riconducendo tutto sul binario.
Mezzo congedo e turno, Raffaele,
se lo sogna, dopo Rocca Imperiale.
                   
    E la mattina, non si è mai sottratto,
ad elargir la consumazione.
E prima di uscir diceva: "A patto
che offro io, senza discussione".
Porta le scarpe senza legature,
al fine di evitar brutte figure.
                   
      Ma tutto ciò, ormai, è gia passato,
perché fai parte gia del nostro Regno.
Tienilo in mente, tu sei pensionato
e, tranne te, non hai nessuno impegno.
Le beghe, gli intrallazzi ed i capricci,
a noi non ci passa emmeppicci.
                   
    E finalmente, dopo 'sta premessa,
noi ti riconsegniamo alla famiglia,
t'auguriamo di avere, con la stessa,
al riparo da ogni parapiglia,
felicità protratta in eterno,
brindiamo tutti a Franco Salerno.
                   
       
Igino Di Tommaso
 
                   
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