Il Mare di Belmonte
Villaggio Brusco luglio 1999
Se c'è una spiaggia limpida e tranquilla
è certamente quella di Belmonte.
Qui vengo spesso e alloggio nella Villa
di Gaetano Brusco, del Viaggiante.
Spiaggia quasi privata, con la doccia,
pulcini e gallinelle con la chioccia.
L'amico, con cui vado spesso all'acqua,
è Gaetano, e non ce n'è d'uguali,
coltiva l'orticello e poi l'adacqua,
panifica e governa gli animali.
Lavora con passione e sacrificio,
la notte si riposa nell'Ufficio.
E tutte le mattine, puntualmente,
la signora Giovanna va in Procura,
parte a razzo, molto velocemente,
poscia ridimensiona l'andatura.
Se crolla il mondo, Giovanna sai che fa?
Non si scompone, si sposta un pò più in là.
Al piano rialzato ci sta Nora,
anche se fa ciroma fino alle tre,
la mattina si alza di buon'ora,
spalanca la finestra e fa il caffè.
Malgrado qualche acciacco, mai si stressa,
dall'ombelico in su è sempre a stessa.
A mezzodì, con tanta
dedizione,
prepara il desinar per la famiglia,
però, se si presenta l'occasione
di ospitar qualcun, non se la piglia.
A Pietro, calmo, colto e intelligente,
di questo ed altro non gli frega niente.
Pierugo studia, escogita, realizza,
sempre in mille faccende affaccendato.
Ogni tanto, la sera, in mare guizza,
da Lorena, paziente, è tollerato.
La mattina, se vuoi trovar Pierugo,
è in cucina, a preparare il sugo.
Al gioco delle carte è
una tragedia,
vince sovente, è molto fortunato,
però se perde, salta sulla sedia
e investe il suo compagno, che ha sbagliato.
In caso di vittoria, il taccuino,
fa firmare dal perdente Caino.
Esperto pescatore con la lenza,
sor Antonio pesca da mane a sera,
di pesce non ne piglia con frequenza,
però lui li nutre e non dispera.
Mentre Cecchina, dal loggione aperto,
spesso s'affaccia per chiamar "Roberto".
Anna, mia moglie, tutta casa
e chiesa,
ha quel visino gaio e sorridente,
con tutti dolce, tenera, affettuosa,
conforta e aiuta sempre tanta gente.
Ma ciò che serba dentro, se sapeste,
or ve lo dico io: è una peste!
Mi faccio in quattro, Io, pel bene
altrui,
come le Ferrovie dello Stato,
in tempi chiari o nei momenti bui,
do una mano a chi vuole aiutato.
Ma se qualcuno, poi, mi contraddice,
gli faccio…, quasi niente, e son felice.
Gigino, che di qui se n'era
andato,
ha girato lo Ionio ed il Tirreno,
però, alla fine, qui è ritornato,
perché ha capito tutto in un baleno:
con qualche micro o macro accorgimento,
il Villaggio di Brusco è un portento.
Clelia, paziente, cinque dì
sopporta
e non prepara neanche la minestra.
spera che Franco, al venerdì, le porta
l'introito d'un balcone o una finestra.
E, finalmente, un pranzo prelibato
per tutti, per Denise e il fidanzato.
Walter, in occasioni come
questa,
Summer time s'ostina di cantare.
Elda s'incanta e, quindi, gli fa festa
ed entrambi si mettono a ballare.
Gente brava, stanno al piano di sotto,
intascano sovente un terno al lotto.
Antonio, quella piccola tempesta,
sempre mi cerca per far girotondo,
è molto affezionato e mi fa festa,
ma lui ignora che mi gira il mondo.
E la mattina, a tutti fa la sveglia,
battendo, con gran lena, una bottiglia.
E Giovanni, che così
piccolino,
ha già le sue idee molto chiare,
lui guarda le signore col tacchino,
nelle sue passeggiate, al lungo mare.
Dai genitori tutto vuol sapere,
e i tacchi, d'ogni scarpa, vuol vedere .
All'Arca di Gaetano, tutti sanno,
mancava solo il cane, ed è arrivato.
Ha provveduto la famiglia Pranno,
si chiama Tom, è buono e riservato.
I Pranno trattano le mattonelle,
i sanitari e tante cose belle.
Di Liliana non so proprio
nulla,
so solo ciò che vedo, so ch'è bionda,
dev'esser stata splendida fanciulla,
si bagna e si rinfresca in mezzo all'onda.
Bombola grande, piccola e mezzana,
consorte arriva a fine settimana.
La signora Domenica, oramai,
è nota sol perché molto loquace.
Parla per ore e non si stanca mai,
perfino in classe parla, però piace.
Da un sondaggio è risultato che,
Domenica batte Nora sei a tre.
E, finalmente, onore alla
tastiera,
e al grande operatore ch'è Roberto.
Con le sue melodie, ogni sera,
allieta i villeggianti e fa concerto.
Musica, Maestro, e con gran lena,
intona la famosa Ma carena.
Igino Di Tommaso
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