HHHHH HHHHH HHHHH HHHHH HHHHH HHHHH HHHHH HHHHH HHHHH HHHHH
A MOTTA Fortunato
Nel giorno della festa di commiato
Paola, Ristorante
"Le Mimose" 21 febbraio 2004
                   
                   
      Assunto a Praia nel settantadue,
da manovale, ha fatto la gavetta.
E dopo circa anni trentadue,
del servizio è giunto già alla vetta,
con la qualifica di Conduttore,
è andato in pension con grande onore.
                   
   

Anche lui, si è aggregato agli altri,
nel prepensionamento dovizioso,
ma insieme a solo due amici scaltri,
s'accinge a festeggiar questo riposo,
un trio veramente prelibato:
Dell'Osso, Saraceni e Fortunato.

                   
      Questa validissima commissione,
ha scelto il Ristorante "Le Mimose"
e sarà fatta una valutazione
delle portate e di tutte le cose:
servizio, aperitivo, pasta e ceci,
saranno votati da uno a dieci.
                   
    Ma ora andiamo dall'amico Motta,
a cui dobbiamo fare qualche appunto.
Nella vita, quando si cambia rotta,
di tirar le somme, il momento è giunto.
Ricorderemo qui qualche stranezza,
per dare a questa festa un po’ di ebrezza.
                   
      Guardando spesso striscia la notizia,
confonde le ragazze col biglietto
ed operando, con molta imperizia,
da sfogo ad una carica d'affetto:
consegna la matrice al viaggiatore
e la "velina" se la stringe al cuore.
                   
    Gli AR si riconsegnano a vista,
ma quando c'era Motta Fortunato,
addetto al treno come cuccettista,
il biglietto non l'ha riconsegnato.
Però sto' viaggiatore disonesto,
il biglietto perché non l'ha richiesto?
                   
      C'è anche qualche nota positiva,
perché solenne elogio ha ricevuto.
A Genova mancò locomotiva
e lui invito scritto ha ricevuto,
di trainar, per valli e per trafori,
tre cuccette con tutti i viaggiatori.
        
    Cala Trinchetto, forse ho esagerato,
sarà stato il gran sole oppur la luna,
in verità lui è stato invitato
a scortar tre cuccette anziché una.
E l'elogio c'è stato veramente,
attribuito meritatamente.
                   
      Ed or, ampio orizzonte a te si apre,
ti puoi dedicare alla coltura
dei rossi bulbi, dal sapore acre,
la prevalente attività futura.
Ed al raccolto, ampia tavolata,
con solo pane fresco e cipollata.
                   
    Per me, gigante buono è definito,
ché Fortunato è buono veramente,
penso che tutti qui l'abbiam capito.
Auguro a lui, e a tutta la sua gente,
tanta prosperità da pensionato.
Brindiamo tutti a Motta Fortunato.
                   
       
Igino Di Tommaso
 
                   
ritorna all'indice